Le Sezioni Unite su ricorso Schettino in merito alla rilevanza della recidiva ai fini di calcolo del termine di prescrizione del reato
Le Sezioni Unite della Corte di Cassazione, su ricorso di Schettino, rilasciano l’informazione provvisoria in merito alla rilevanza della recidiva ai fini di calcolo del termine di prescrizione del reato.
Il quesito era stato posto dalla Terza Sezione della Corte di Cassazione con l’ordinanza n. 30042 del 21 giugno – 4 luglio, nei seguenti termini: se la recidiva contestata e accertata nei confronti dell’imputato e solo implicitamente riconosciuta dal giudice di merito, che pur non aumentando la pena a tale titolo, abbia specificamente valorizzato, per negare il riconoscimento delle circostanze attenuanti generiche, i precedenti penali dell’imputato, rilevi ai fini del calcolo del tempo necessario per la prescrizione del reato.
A mente dell’informazione provvisoria, diffusa dalla Suprema Corte, la risposta offerta afferma che la valorizzazione dei precedenti penali dell’imputato per la negazione delle attenuanti generiche non implica il riconoscimento della recidiva in assenza di aumento della pena a tale titolo o di giudizio di comparazione delle concorrenti circostanze eterogenee; in tal caso, la recidiva non rileva ai fini del calcolo dei termini di prescrizione del reato.
La deliberazione è stata assunta sulle conclusioni difformi del Procuratore generale presso la Corte di cassazione.
La motivazione della sentenza deve ancora essere pubblicata.