Finalmente sembra che per il 2023 le indecisioni relative all'esame di abilitazione si siano risolte.
L'esame sarà articolato in una prova scritta (redazione di un atto giudiziario su una materia a scelta) e una prova orale articolata in tre fasi (quesito giuridico in stile orale rafforzato + discussione di «brevi questioni che dimostrino le capacità argomentative e di analisi giuridica» relative a tre materie, di cui una di diritto processuale, scelte tra diritto civile, penale, amministrativo, processuale civile e processuale penale + la «dimostrazione di conoscenza dell'ordinamento forense e dei diritti e doveri» del legale). Potrà accedere all'orale solo chi avrà ottenuto un punteggio di almeno 18 alla prima prova.
È il risultato di un emendamento presentato da Forza Italia e patrocinato dall'AIGA nel corso dell’esame del Dl 51/2023 Enti Locali. Il testo arriverà in Aula mercoledì per poi passare al Senato con il voto di fiducia la prossima settimana.
Si tratta di un modello di transizione, una via di mezzo tra il vecchio esame con le tre prove scritte e il doppio orale degli ultimi anni. Il viceministro Sisto, che una quindicina di giorni fa aveva parlato di un eventuale modello sperimentale, si dice ora soddisfatto del risultato raggiunto «un esame davvero teso a verificare le capacità concrete degli aspiranti avvocati, evitando prove che nella concretezza della professione non trovavano alcun riscontro».
Saranno idonei i candidati che otterranno nella seconda prova un punteggio complessivo non inferiore a 105 punti e un punteggio non inferiore a 18 punti in ognuna delle materie.
Il testo interviene anche in materia di Scuole Obbligatorie, risolvendo il problema delle mancate verifiche intermedie. Prevede infatti che ai fini del rilascio del certificato di compiuto tirocinio (art. 45 della legge n. 247 del 2012) "le verifiche intermedie non sono svolte e l'accesso alla verifica finale è consentito a coloro che hanno frequentato almeno l'ottanta per cento delle lezioni di ogni semestre". Mentre la verifica finale "si articola in una prova scritta consistente nella redazione di un parere o di un atto sugli argomenti relativi agli insegnamenti svolti nel periodo oggetto di verifica".
L'emendamento è limitato alla sessione 2023.
L'intenzione, come segnala il presidente di AIGA Francesco Paolo Perchinunno, è quella di dare il via ad un tavolo di lavoro da settembre per una riforma completa al sistema di accesso.