Il contrasto sulla qualificazione dei danni derivanti al proprietario per effetto dell'occupazione senza titolo, da parte di terzi, di un bene immobile
Cass. civ., SS.UU., n. 33645 del 15 novembre 2022
Cass. civ., SS.UU., n. 33659 del 15 novembre 2022
In ordine alla configurabilità di un danno “in re ipsa” nel caso di occupazione senza titolo di bene immobile da parte di un terzo, le Sezioni Unite - con due pronunce gemelle - hanno individuato quale fatto costitutivo del diritto del proprietario al risarcimento del danno da perdita subita la concreta possibilità di esercizio del diritto di godimento, diretto o indiretto (mediante concessione del godimento ad altri dietro corrispettivo), che è andata perduta.
Qualora il danno da perdita subita, del quale il proprietario chieda il risarcimento, non possa essere provato nel suo preciso ammontare, esso è liquidato dal giudice con valutazione equitativa, se del caso mediante il parametro del canone locativo di mercato.
Il fatto costitutivo del diritto del proprietario al risarcimento del danno da mancato guadagno è lo specifico pregiudizio subito, quale quello che, in mancanza dell'occupazione, egli avrebbe concesso il bene in godimento ad altri verso un corrispettivo superiore al canone locativo di mercato o che lo avrebbe venduto ad un prezzo più conveniente di quello di mercato.