L’omicidio di Marco Vannini - La sentenza di Appello bis e il tramonto della c.d. prima formula di Frank
Corte di Assise di Appello di Roma, sez. II, 29 ottobre 2020, n. 22
Con riferimento alla posizione di Antonio Ciontoli, la Corte ha ritenuto “non logicamente supportato l’assunto secondo cui, se il Ciontoli avesse avuto certezza della verificazione dell’evento, si sarebbe certamente astenuto dalla condotta illecita, essendovi secondo la Corte di Appello una relazione di sostanziale incompatibilità tra il fine di evitare conseguenze pregiudizievoli in ambito lavorativo e la morte di Marco Vannini, perché è vero che anche nell’ipotesi in cui la verificazione dell’evento collaterale rappresenti il fallimento del piano non può escludersi che l’agente abbia effettuato una opzione consapevole accettando in ogni caso la verificazione dell’evento”. Ne è conseguita l’affermazione della “certa responsabilità di Antonio Ciontoli per il reato di omicidio volontario sotto il profilo del dolo eventuale in danno di Marco Vannini così come contestato nell’originaria imputazione”.